E' circa mezzogiorno, in tavola c'è già la polenta.
Guardo fuori dalla finestra e vedo verso nord-est uno sprazzo di cielo blu. La cosa un po' mi sorprende perché è da un paio di giorni che il cielo sta buttando giù secchiate d'acqua... Ma non ci faccio troppo caso e assalto la polenta.
Però ormai la vocina nel cervello ha iniziato a farsi sentire: «potresti andare a cercare una fotografia». Già perché spesso queste condizioni di meteo instabile aprono a fotografie particolarmente interessanti. E' così che appena dopo mangiato, controllo le batterie della macchina fotografica, infilo nello zaino la mantella, prendo l'ombrello e mi dirigo verso Valpiana, anche se non ho ancora idea di cosa potrei fotografare.
Questa bella storiella finisce praticamente qui, perché dal momento in cui sono sceso dall'auto a quando il cielo si è aperto come succede nei film scaricando pioggia e grandine e vento come se non ci fosse un domani sono passati circa 90 secondi, appena sufficienti per scendere dall'auto aprire il cavalletto e puntare al primo soggetto che potesse essere vagamente interessante. Quello che vedete è il risultato. L'effetto dell'erba mossa in primo piano è la combinazione del vento presente e del tempo di scatto lungo, forzato dalla scelta di bassi ISO e un diaframma chiuso (f/16): mi sembrava un buon modo per catturare il "mood" dell'immagine
La prossima volta prima di uscire devo controllare le previsioni, me lo segno :)
