tecnica & approfondimenti

Mettere a fuoco in maniera manuale è un gesto che si riduce ad una semplice rotazione di una ghiera dell'obiettivo, senza considerare il fatto che con l’avanzare della tecnologia abbiamo sistemi di messa a fuoco sempre più rapidi, precisi ed in grado di operare in situazioni sempre più difficile. Ha ancora senso di parlare di messa a fuoco manuale? Beh, la risposta, senza ombra di dubbio è: si. La messa a fuoco manuale diventa addirittura indispensabile in un paio di occasioni: andiamo subito ad analizzarle.

Ci sono situazioni in cui i soggetti si muovono intorno a noi, ma abbiamo la necessità di fotografarli solo quando si trovano in una posizione nello spazio ben precisa. Facciamo subito un esempio. Se vi trovate ad assistere ad una partita di pallavolo e volete immortalare il gesto tecnico della schiacciata, è lecito supporre che esso avvenga molto vicino alla rete. Potrebbe risultare intuitivamente corretto il fatto di utilizzare il sistema di messa a fuoco automatica per realizzare un buono scatto (e con macchine e obiettivi di alto livello potrebbe anche funzionare), ma molto spesso la messa a fuoco manuale risulta più pratica. Ovviamente questo non si traduce nell’“inseguire” l’atleta agendo sulla ghiera di messa a fuoco, ma molto più semplicemente si tratta di mettere a fuoco un punto preciso della rete ed attendere che l’atleta esegua la schiacciata in quel punto. Ecco quindi che, almeno da questo punto di vista, la messa a fuoco manuale è semplicemente da considerare come una “disattivazione” del sistema di messa a fuoco automatico. Anche se potrebbe sembrare strano, sono varie le situazioni nelle quali diventa necessario disinserire l’autofocus: abbiamo appena fatto l’esempio del soggetto che si muove in maniera veloce ed imprevedibile, un secondo caso tipico è quello in cui c’è poca luce disponibile. In situazioni come questa capita spesso che l’autofocus non riesca ad agganciare correttamente un punto per la messa a fuoco, non resta quindi che disattivarlo e procedere manualmente. 

Già, ma come? Dato che dovremo fare affidamento sulla nostra vista facciamo un po’ di chiarezza riguardo a “dove guardare”. Simulazione visione dal pentaspecchioPossiamo scegliere se mettere a fuoco tramite il liveview o il mirino, in entrambi i casi la messa a fuoco sarà completa quando il soggetto che abbiamo scelto ci apparirà nitido. Ma parliamo di mirini: ne esistono di due tipologie. Il mirino dotato di pentaspecchio e quello dotato di pentaprisma. Il primo è quello che si trova generalmente su macchine entry-level o comunque non troppo evolute. Come suggerisce il nome il suo funzionamento si basa sul'azione di specchi che deviano i raggi di luce fino a farli arrivare al mirino vero e proprio. Svolge in maniera più che dignitosa il proprio lavoro ma generalmente offre di un paio di limitazioni: per prima cosa quando poggiamo il nostro occhio al mirino vediamo un’immagine poco luminosa e piuttosto piccola e/o distante (come se guardassimo un televisore attraverso un corridoio, nell'illustrazione qui sopra l'effetto è volutamente esagerato). Questo si traduce in una certa difficoltà nel mettere a fuoco quando la luce disponibile non è molta. Ecco perché le macchine di livello più alto sono equipaggiate con il pentaprisma (immagine sottostante).Simulazione della visione tramite un pentaprisma

Questa soluzione offre una maggiore luminosità e riduce l’effetto “televisore in un corridoio”, facilitando la messa a fuoco. Il funzionamento, invece che su una serie di specchi, si basa sull'utilizzo di un prisma che è in grado di deviare i raggi luminosi in maniera più efficiente, cioè con una minore perdita di luminosità. Un'ultima precisazione sui mirini: non dimenticate di verificare la regolazione diottrica del mirino della vostra macchina fotografica. Se avete una vista non perfetta e/o portate degli occhiali diventa fondamentale agire sul controllo delle diottrie per compensare il problema. Mettetevi in una stanza ben illuminata, possibilmente con la fotocamera su un cavalletto e mettete a fuoco in automatico su un oggetto, a questo punto regolate le diottrie fino a quando vedrete l'oggetto ben definito anche attraverso il mirino. Fate qualche prova mettendo a fuoco manualmente e controllando il risultato sullo schermo di un computer e voilà, siete pronti a focheggiare tramite il mirino.

L’ultima opzione è quella di utilizzare il liveview. Questa è la soluzione ideale nel momento in cui la macchina è stabile e fissa su un cavalletto dato che possiamo avere una rappresentazione più grande di ciò che stiamo guardando e che può essere migliorata ingrandendo le zone del fotogramma che ci interessano e spostandoci all’interno dell’immagine.Un’ultima considerazione su come mettere a fuoco in modalità manuale. La maggior parte degli obiettivi zoom (per non dire tutti) ha una caratteristica quasi sconosciuta e che permette di ottenere una messa a fuoco più precisa e con meno sforzo: la parafocalità. Un obiettivo parafocale ci garantisce il fatto che la distanza del piano di fuoco è indipendente dalla lunghezza focale. Ma andiamo con ordine: dato che mettiamo a fuoco utilizzando il nostro occhio, il risultato sarà tanto migliore quanto migliore sarà la visione di ciò che dobbiamo mettere a fuoco, quindi perché non “avvicinare” il nostro soggetto utilizzando lo zoom per poterlo vedere meglio? Ecco quindi la procedura per avere immagini perfettamente nitide con la messa a fuoco manuale:

  1. portare il proprio obiettivo alla lunghezza focale massima, per “avvicinare” il più possibile il soggetto che vogliamo fotografare
  2. mettere a fuoco agendo sulla ghiera dell'obiettivo
  3. riportare la focale alla lunghezza desiderata, stando tranquilli sul fatto che il piano di fuoco sia rimasto lo stesso, grazie alle caratteristiche dell'obiettivo parafocale

Ovviamente questa procedura non è sempre utilizzabile, ma può venire utile in moltissime situazioni. Il suo limite è innanzitutto la lentezza dato che anche ad essere veloci quest’operazione "ruba" alcuni secondi e in secondo luogo, se la profondità di campo è piuttosto limitata (e non si ha la macchina sul cavalletto), cambiare la focale può portare a movimenti della macchina e compromettere la messa a fuoco. Escluse queste situazioni, tutte le volte che avrete problemi con l’autofocus, provate la messa a fuoco manuale, vedrete che si possono ottenere davvero dei buoni risultati!

Vuoi saperne di più sulla messa a fuoco?

Messa a fuoco: AF-S, AF-C e Tracking

Messa a fuoco: le tecnologie

La messa a fuoco: i piani

Altre immagini

Cerca

Don't you speak italian?

I miei social

Mastodon

Per l'utilizzo delle immagini presenti su questo sito, chiedo cortesemente di scrivermi un'email

Sostieni il sito