Direi solo delle banalità pontificando sulla magia delle albe e dei tramonti, dei loro colori e del senso di pace che trasmettono quindi mi limito a dire che tra ieri ed oggi ho avuto la fortuna di poter vedere il Sole riapparire ad ovest e riapparire ad est da un punto assolutamente privilegiato: la cima Cornetti sul monte Alben. Non è la prima volta che approfitto di questo privilegio (l'anno scorso, esattamente negli stessi giorni ero ancora qui, ma con il drone - LINK a video e immagini - grazie agli amici Stella e Daniele e alla loro super ospitalità nell'ormai celeberrimo 'baitel') ma nonostante questo ogni occasione ha ancora il sapore della novità.
L'Alben (e di conseguenza la cima Cornetti, una delle sue croci) ha una posizione geografica piuttosto strategica: fa parte di una catena di montagne "in seconda fila" rispetto alla pianura che si gli si staglia davanti in lontananza. Tra il massiccio dell'Alben e la pianura si posizionano quindi una serie di altre montagne, tutte relativamente basse (credo che nessuna superi i 1400/1500m): questo permette, in giornate limpide come quelle appena trascorse, di avere un panorama che, da una parte, in lontananza, si allunga a perdita d'occhio verso la pianura con le sue grandi città e addirittura verso gli appennini; dall'altra invece, più in primo piano, si può godere di una profonda tridimensionalità creata dai crinali delle montagne che si intersecano e si sovrappongono tra loro, impreziositi da un'etera foschia che rende tutto ancora più suggestivo. E' proprio questo secondo aspetto che ha attirato la mia attenzione oggi e che ho provato a catturare negli scatti qui pubblicati.
Per il resto che dire: pur avendo sempre vissuto in montagna giornate come queste mi ricordano come sia facile dimenticarsi del silenzio, dei panorami, del sedersi su un tronco dimenticandosi che ore sono e con l'unico scopo di guardare l'orizzonte.