L'opera
Come molti bergamaschi (e non) ormai sanno, Serina è terra natale di un importante pittore del Rinascimento Veneziano: Palma il Vecchio. Per chi non lo conoscesse, per inquadrare la levatura del personaggio è sufficiente sapere le sue opere sono oggi conservate in importantissimi musei e collezioni: dall'Ermitage di San Pietroburgo alla Galleria degli Uffizi di Firenze, dal Louvre di Parigi alla National Gallery di Londra, passando per la Royal Collection del Castello di Windsor. E la lista è ancora lunga.
Da Luglio di quest'anno la Chiesa parrocchiale di Serina torna a mostrare a tutti uno dei suoi tesori più prezioni firmato proprio dal pittore serinese: il Polittico della Presentazione di Maria.
Per introdurre l'opera, cito le parole che si trovano presso l'altare che ora conserva questa magnifica opera:
Notizie documentate circa l'esistenza di un altare dedicato alla Presentazione di Maria risalgono al secolo sedicesimo. Dagli atti della Visita Apostolica di San Carlo Borromeo a Bergamo (1575) apprendiamo che l'altare della Presentazione era dotato di una grande ancona con tavole di Palma il Vecchio da Serina (Serina, 1480ca - Venezia, 1525) che avevano come soggetto centrale proprio la presentazione della Vergine.
A seguito della radicale trasformazione della Chiesa compiuta attorno alla metà del Settecento su progetto architettonico di Giovanni Battista Caniana di Alzano (1671-1754), l'intitolazione cambiò e lo spazio liturgico assunse la denominazione di altare della Santa Croce. Fu ancora durante la trasformazione barocca della Chiesa che il polittico del Palma venne smembrato e le tavole riposizionate in altri spazi della Chiesa stessa.
Le sei tavole del polittico palmesco, realizzate negli anni 1515-1517, furono probabilmente commissionate all'artista serinese dalla Scuola del Santo Rosario, sempre che non siano state piuttosto, l'esito di una generosa offerta dell'artista, mai dimentico della sua terra d'origine.
Dopo due secoli e mezzo e diverse peripezie, a partire dal 2015 i preziosi dipinti di Palma il Vecchio - protagonista del Rinascimento pittorico veneziano sono tornati a splendere in quella che fu la loro sede originale, incastonati in una nuova cornice lignea che si fa ammirare in un disegno strettamente coerente con la cornice originale andata perduta.
Il restauro è stato eseguito grazie alla Fondazione Credito Bergamasco.
Soggetti:
Santa Apollonia | San Giuseppe | Beato Alberto Carmelitano |
San Giovanni Evangelista | Presentazione della Vergine | San Francesco |
Backstage
Realizzare questa fotografia è un'operazione meno ovvia di quanto si potrebbe pensare. La sfida principale è quella di fare in modo che le linee orizzontali siano veramente riprodotte come linee orizzontali così come per le verticali. Quando si scatta una fotografia sono molti i fattori che vanno a distorcere sia la forma che la prospettiva. Innanzitutto la lunghezza focale spesso deforma le linee che da diritte diventano curve (abbiamo tutti in mente le fotografie fatte con obiettivi grandangolari spinti e/o fisheye che fanno diventare i volti quasi delle caricature). In secondo luogo la posizione dalla quale si scatta influisce direttamente sulla verticalità/orizzontalità delle linee.
Per cercare di limitare il più possibile questi problemi, ho innanzitutto scelto un obiettivo piuttosto spinto in termini di lunghezza focale (circa 117mm su pieno formato) in modo da ridurre il più possibile le distorsioni (comunque corrette in postproduzione) e contemporaneamente ottenere una buona quantità di dettagli. Questo mi ha però obbligato a scattare un grande numero di immagini per poter ritrarre interamente il polittico e le aree circostanti: in totale 25 scatti.
Potrebbe sembrare un'assurdità scattare così tante immagini per poterne ottenere una sola, ma in questi numeri c'è il trucco per fare in modo che le linee verticali lo siano veramente. In teoria per evitare che ci siano linee cadenti (ossia linee che dovrebbero essere verticali ma non lo sono) le soluzioni geometricamente corrette sarebbero due: utilizzare un obiettivo decentrabile (decisamente fuori budget) oppure fare in modo di fotografare da una posizione che sia perfettamente in asse con l'opera. Questa seconda opzione però mi avrebbe obbligato ad arrampicarmi su una scala per fare in modo che la mia macchina fotografica risultasse esattamente all'altezza del centro del polittico... Troppo complicato a livello logistico. Ecco allora che ho optato per il «piano C» ossia correggere il difetto al computer. Per fare questo mi serviva un'immagine di partenza che oltre al polittico contenesse una grande parte della parete attorno, in modo da poter raddrizzare e tagliare in postproduzione. Il risultato sicuramente non è perfetto, ma nemmeno troppo "storto".
Per l'illuminazione invece mi sono affidato alle nuvole, mi spiego: la luce del Sole, filtrata dalle nuvole, offre un'illuminazione ideale per scene di questo tipo. Una luce molto morbida senza punti troppo chiari e senza ombre nette. Il fatto che la luce (essendo in una chiesa) debba passare attraverso delle finestre ha limitato un pochino gli effetti positivi delle nuvole, ma nulla che non si possa «riparare» in postproduzione.
PS: come dicevo, l'immagine è il risultato della fusione di 25 scatti. Calcolatrice alla mano, considerato che la mia Pentax K5-II restituisce files da 16 Megapixel, complessivamente sono partito con circa 400 milioni di pixel tra le mani: un numero decisamente fuori dalla portata del mio normalissimo PC. Ho dovuto quindi riscalare ogni singola immagine ed al termine delle operazioni di ritaglio e raddrizzamento il file è risultato di poco più di 51 megapixel. Con una maggiore dose di coraggio e di pazienza probabilmente i 4GB di RAM del mio PC avrebbero potuto permettermi di osare di più, ma non avevo voglia di aspettare minuti per ogni leggera modifica. Per poter apprezzare i dettagli di questa magnifica opera, vi lascio alla versione in piena risoluzione che potete trovare cliccando sul pulsante qui sotto.
E' ovviamente un file di un certo peso, quindi portate pazienza durante il download.