Scatti & Backstage

Una camicia di pile blu appesa ad un albero di fronte ad una catasta di legna impilata per metà, in mezzo ad un bosco
1/200s, f/2.8, ISO 800, 16mm

Lo scorso weekend ho avuto la possibilità (e in un certo senso anche la fortuna, visto che fino a pochi giorni prima non ero a conoscenza dell'evento) di visitare il "Festival della fotografia etica" in quel di Lodi, un evento fotografico internazionale (quest'anno giunto alla quindicesima edizione) in cui alcuni luoghi sparsi per il centro cittadino diventano gallerie d'arte e mostre di fotografia documentaristica e di reportage. E' senza dubbio una mostra forte, sia per temi che per le immagini scelte: è forse la prima volta che ho capito davvero quanto una fotografia possa far pensare e riflettere, far vivere per un istante la vita di qualcun altro. 

Il fatto che normalmente veniamo bombardati da immagini che 'vivono' il tempo di uno swipe non fa capire quanto una Fotografia possa essere davvero una finestra aperta su qualsiasi cosa, bella o brutta, positiva o negativa che sia. Questa mostra, tra i suoi tanti lasciti, credo abbia proprio questo: quello di far capire ai profani come me quale sia il vero valore di una fotografia.

Detto questo, una delle mostre ospitate dal festival (conclusosi Domenica 27 Ottobre) ha come titolo "Le vite degli altri" e il suo autore, Tim Smith, racconta per immagini la vita degli utteriti, un gruppo di persone che al momento vivono negli Stati Uniti (dopo aver lasciato l'Europa nella seconda metà del 1800) e che hanno in comune credo religioso e stile di vita. Non mi dilungo a parlare di questa mostra perché ci sono sia una pagina dedicata sul sito della mostra che un podcast (che vi invito ad ascoltare), ma voglio soffermarmi sul titolo che mi ha fatto lanciare una sfida alla collega Stella (l'idea di visitare la mostra è stata sua, onore al merito :) ). Ci siamo sfidati a scattare una foto dal titolo "La vita degli altri" e, contrariamente alle mie aspettative, mi sono trovato a scattare una fotografia a cui dare questo titolo nel giro di pochi giorni.

Credo che intitolare "La vita degli altri" una fotografa dove non si vede nemmeno una persona sia quantomeno bizzarro ma appena mi sono trovato davanti alla scena che ho provato ad immortalare ho pensato proprio a quel titolo. Ho scattato questa fotografia in una mattina a metà settimana, un giorno che normalmente mi vede seduto in un ufficio in città, davanti allo schermo di un PC: vedere una camicia di pile appesa vicino ad una catasta impilata per metà ed in mezzo ad un bosco mi ha spalancato una finestra su un modo completamente diverso di passare un giovedì mattina: una finestra, appunto "sulla vita degli altri".

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