pensieri & parole

Secondo post nel quale parlo del Cinema/Teatro di Serina, sto diventando monotematico… Come probabilmente qualcuno avrà già saputo, magari rendendosi conto della mancanza di informazioni sulla programmazione per le festività Natalizie, il cinema di Serina, un po’ in sordina, ha chiuso i battenti. Da proiezionista e amante dei film di Tornatore, non posso che pensare alla magnifica “pellicola” (lasciatemi usare, per un’ultima volta questo termine come sinonimo di film) intitolata “Nuovo cinema Paradiso”. Si perché: in fin dei conti, se si esclude il processore Dolby, la tecnologia di proiezione con la quale ho avuto a che fare in cabina è esattamente la stessa. Kilometri e kilometri di pellicola, ingranaggi sferraglianti e una lampada. Tutto sommato, Alfredo e Salvatore (protagonisti del film) si sarebbero trovati perfettamente a loro agio nella “mia” cabina di proiezione.

Seguendo le orme della famosa sala del film di Tornatore, anche nel nostro cinema “Il Portico” la serranda è stata abbassata in maniera definitiva e con ogni probabilità non sarà rialzata. Come per molte altre sale, non siamo sopravvissuti alla conversione al digitale. Da parecchi anni a livello mondiale si sta assistendo ad una lenta trasformazione delle tecnologie di proiezione: dalla pellicola (stile Nuovo cinema Paradiso) a sistemi digitali. Ora, a quanto pare questa transizione è alle battute finali. Non sono di certo uno di quei nostalgici che difendono il passato giusto per partito preso… Ognuno può dire quello che vuole: che la pellicola ha un fascino tutto suo o che la meccanica di un proiettore “vecchio stile” ha un’eleganza superiore all’elettronica di un proiettore digitale (anche se la maestosa semplicità del meccanismo della “Croce di Malta” che trasforma una sequenza di fotogrammi fissi in una scena dinamica mi ha sempre colpito). Ma la dura verità è che il cinema digitale è migliore di quello su pellicola. Questo non perché libera dal peso della pellicola (parlo di peso reale, una copia di un film pesa svariati kilogrammi) o perché semplifica il lavoro di montaggio del film. Il cinema digitale è migliore perché offre uno spettacolo migliore a chi paga un biglietto, punto e stop. Su questa frase possono scatenarsi i puristi dell’arte cinematografica iniziando a parlare di gamma, di profondità dei colori e altre questioni tecniche (tutte vere), ma la verità è che tutti questi elementi passano in secondo piano quando ci si trova a proiettare pellicole danneggiate o non ben conservate (cosa che avviene nel 90% dei casi). Con il digitale in ogni sala del mondo (costruita e utilizzata secondo gli standard) verrà riprodotto esattamente ciò che il regista ha preparato (o con discrepanze molto limitate). Ecco perché il digitale ha vinto, certo ci saranno state anche forzature di tipo economico, ma il vero discriminante è stato la qualità.

Tornando alle vicende del cinema di Serina: non voglio entrare né in questioni economiche (non ho il quadro completo della situazione) né dare colpe a qualcuno (non saprei a chi darle). Ma sicuramente la chiusura del cinema è una grave perdita per questo paese e non lo dico da “omino del proiettore”, ma lo dico da serinese. Fino ad oggi a chi mi ha chiesto: “di cosa vive Serina?” ho sempre risposto “di turismo”, ma ora… In tutta sincerità non so cosa rispondere. Parliamo e sentiamo parlare tutti i giorni di crisi, ma sempre più spesso ne sento parlare con lo stesso atteggiamento con il quale si parla della pioggia: “basta aspettare, magari rannicchiati sotto ad un balcone per non bagnarsi troppo”. Questo approccio che credo funzioni male persino per la pioggia, figuriamoci quanto possa essere utile per combattere una crisi. Non voglio illudermi pensando che salvare il cinema avrebbe fatto qualche differenza per il futuro di Serina. Ma quanto accaduto denota una certa mancanza della capacità di vedere oltre la punta del proprio naso, un approccio sbagliato ai problemi. Certo, oggi siamo pieni di problemi, non c'è dubbio. Ma facciamo un salto nel futuro: prima o poi la crisi si concluderà. A quel punto cosa sarà rimasto a Serina per poter "combattere" con altre località turistiche? Ora bastano relativamente pochi soldi per spostarsi persino a livello europeo. Quando la gente ricomincerà ad avere due soldi in tasca, perché dovrebbe decidere di spenderli per venire a Serina? L'aria buona ha funzionato per molto tempo, funzionerà ancora in futuro? Mah...

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