Abbiamo parlato di composizione, della regola dei terzi e dell’importanza della scelta dei soggetti. E’ arrivato il momento della pubblicità! Niente materassi con le molle o pentole col fondo termico alto 1 cm, voglio davvero suggerirvi un acquisto: un cavalletto. E’ incredibilmente utile per migliorare le capacità compositive e di conseguenza le fotografie. Lo so, dato che probabilmente poco tempo fa avete speso già molti soldi per l’attrezzatura fotografica, non avete voglia di spendere ancora, ma fidatevi, ne vale la pena.
Vi piacciono i fuochi d'artificio? Vi piacciono i cieli stellati? Vi piacciono le fotografie notturne in genere? Vi piace l'acqua con l'effetto "seta"? Bene, il cavalletto è una scelta obbligata. Ma anche se non vi interessano queste cose, il treppiede è comunque un acquisto fondamentale. Il cavalletto ferma chi va di fretta, obbliga a valutare con attenzione ciò che si ha intorno e ciò che è riflesso nel pentaprisma. Inoltre dopo aver scattato una fotografia potete vederla e decidere di riscattarla facendo delle piccole modifiche utilizzando come base di partenza la posizione precedente. Tutto questo è assolutamente fondamentale per migliorare e/o acquisire la capacità di comporre bene le immagini. Con il cavalletto si impara ad analizzare una scena guardandola da punti di vista diversi: dal basso, dall’alto, a rasoterra e via dicendo.
Quale cavalletto scegliere? Beh qui si rischia davvero di fare pubblicità, ma proviamo ad analizzare alcuni concetti per fare un acquisto intelligente. Prima di tutto sappiate che per “studiare” la composizione va bene qualsiasi cavalletto, anche quello cinese da 15€. Dovete però stare attenti: questo tipo di cavalletti, spesso molto attraenti per il loro prezzo, sono un po’ rischiosi per la loro bassa qualità. Quando avrete la macchina fotografica su questo cavalletto non sarà al sicuro, non dimenticatevelo mai. Cavalletti più costosi offrono una maggiore sicurezza e stabilità, stabilità che imparerete ad apprezzare qualora vi doveste appassionare agli scatti notturni (o qualsiasi fotografia che richiede una lunga esposizione) e/o agli scatti macro. Passiamo ad un altro parametro, il peso. Ricordate sempre che peso e stabilità vanno di pari passo: più un cavalletto è pesante più sarà immune dalle vibrazioni e vi terrà lontano dalle fotografie mosse o micromosse. Però, come è ovvio, più il cavalletto è pesante, più sarà difficile da trasportare, soprattutto se dovete portarlo a spalla per molto tempo. Valutate quindi il grado di stabilità che vi serve e non dimenticate di considerare quanto siete disposti a faticare per portare con voi il cavalletto. Un cavalletto lasciato a casa perché troppo pesante non serve a nulla! Esistono cavalletti molto leggeri con un gancio posto alla base della colonna centrale che permette di "appesantirli" al momento dello scatto, in modo unire il vantaggio di un cavalletto leggero alla stabilità di uno pesante.
Quindi, riepilogando: il cavalletto è il prodotto che probabilmente con la minor spesa vi darà la maggiore soddisfazione in termini di miglioramenti delle vostre immagini. Detto questo, qualsiasi cavalletto va bene per imparare a comporre, ma considerate che il cavalletto deve sostenere un oggetto di un certo valore, quindi mi sento di suggerirvi di escludere i modelli troppo economici o comunque quelli che appaiono evidentemente fragili. Per imparare a valutare la qualità dei cavalletti, se ne avete la possibilità, andate in un negozio di materiale fotografico e prendete in mano e maneggiate qualche cavalletto di fascia alta (basta guardare il prezzo per individuare i cavalletti di quella fascia), capirete subito “a pelle” quali sono le caratteristiche che contano e come impattano sulla qualità del prodotto, soprattutto per quanto riguarda la qualità costruttiva e dei materiali. In questo modo, saprete orientarvi meglio anche con i prodotti delle fasce più basse. Le prime marche famose che mi vengono in mente sono ad esempio Manfrotto, Gitzo, Giottos, Culman, Benro, ma ne esistono molte altre.
Altra cosa riguardante i cavalletti: le teste. La testa è quella parte del cavalletto che vi permette di fissare la fotocamera e orientarla nella posizione che volete tenendola stabile. Le due tipologie più comuni sono quelle a sfera e quelle a tre vie. La prima privilegia la velocità delle operazioni, la seconda la precisione. Con un cavalletto con la testa a sfera l’operazione di puntamento è molto semplice e naturale: una volta fissata la fotocamera sul cavalletto e sbloccato il meccanismo della testa basta orientare la fotocamera nel modo che volete e bloccare la sfera stessa. Semplice ed efficace. A volte capita però di voler fare degli aggiustamenti precisi come ad esempio ruotare la fotocamera su uno dei suoi assi. Se avete una testa a sfera ruotare la fotocamera su uno dei suoi assi (ad esempio solo in orizzontale ma non in verticale) non è un’operazione semplice dato che una volta sganciato il meccanismo che blocca la sfera la fotocamera si muoverà in tutte le direzioni e sarete voi a dover stare molto attenti a muoverla solo nella direzione che volete. Con una testa a tre assi invece potete ruotare la fotocamera singolarmente e su ciascuno dei suoi assi senza intaccare il posizionamento degli altri. Se volete ruotare la fotocamera sull’asse orizzontale sarà sufficiente sbloccare il meccanismo dell’asse orizzontale, ruotare e ribloccare. In questo modo la fotocamera restarà assolutamente immobile sui due assi che non avete toccato mentre risulterà ruotata in modo preciso solo sull’asse che vi interessa.
Come vi dicevo, la testa a sfera è ottima per chi privilegia la velocità rispetto alla precisione. Ovviamente potete essere precisi anche con la testa a sfera (anche perchè esistono teste a sfera che permettono la rotazione sull'asse orizzontale), ma generalmente è più difficile. La testa a tre vie è indicata per chi necessita di un posizionamento sempre preciso della fotocamera (fotografia di architettura etc.).
Prima di concludere questo articolo un'altra breve precisazione riguardante l'altezza e il peso sostenibile: valutate bene l'altezza massima e minima che può raggiungere il cavalletto. Se vi piace fotografare i fiori, ad esempio, è inutile un cavalletto che come altezza minima di soli 50 cm, come potrebbe crearvi problemi un cavalletto da un metro e mezzo se voi siete alti un metro e novanta. Per quanto riguarda il peso, controllate sempre il peso massimo che il cavalletto può sostenere e mettetelo in relazione al peso della vostra attrezzatura attuale e di eventuali aggiornamenti che vorrete fare in futuro in modo da non dover cambiare il cavalletto dopo poco tempo.
Ultimissima cosa: acquistate un cavalletto con lo sgancio rapido. E’ un meccanismo che vi consente di agganciare e sganciare la macchina fotografica dal cavalletto in maniera molto rapida senza dover avvitare o svitare nulla, molto molto più pratico. Buono shopping!