Scatti & Backstage
Dopo un paio di giorni veramente pessimi dal punto di vista meteorologico è bello tornare a vedere il sole, il cielo azzurro e quello che resta dei colori d'autunno.
Considerate anche le previsioni, oggi non mi sarei mai aspettato di togliere la macchina fotografica dalla borsa eppure, in un instante in cui ho visto l'intero Alben tingersi di un giallo intenso, con la coda dell'occhio ho potuto scorgere a nord-ovest una pianta quasi "in fiamme" da tanto erano accesi i colori. Le foglie rossastre, illuminate da una luce praticamente parallela al suolo ed attraverso una leggera foschia, sono rimaste così meravigliosamente vivide giusto il tempo necessario per prendere il cavalletto, montare la Pentax K3, il 70-200, mettere a fuoco e impostare l'autoscatto di 30 secondi, prima di spegnersi, proprio come un falò immaginario.
Lo so lo so, questa storia del pubblicare foto degli stessi luoghi in stagioni diverse sta diventando ripetitiva, anche perché questa inquadratura autunnale di Serina l'avevo già postata su alcuni social l'anno scorso, ma, a dirla tutta, quell'immagine non mi convinceva, o quantomeno, non mi sembrava seguire gli standard delle altre fotografie che ho scattato da quel luogo in stagioni diverse. (A proposito di tali fotografie: le trovate QUI e QUI)
Sono un po’ metereopatico, nel senso più lieve del termine, s'intende... Non è che il brutto tempo automaticamente mi metta di cattivo umore però, facendoci caso, mi rendo conto che il Sole aumenta notevolmente le possibilità che affronti una giornata con un atteggiamento positivo.
Non so se sia un fatto di pigrizia o di piacere nel vedere una scena cambiare, ma non è la prima volta che mi capita di ritornare a fotografare una scena in una stagione diversa, cercando di ottenere uno scatto con la medesima inquadratura. Questa stessa scena, infatti, l'ho fotografata la scorsa primavera in una limpidissima giornata (qui potete vederla): giornata che si è ripetuta oggi con un magnifico "abito" autunnale. Solito schema d'azione: tolgo la Fuji dalla borsa del lavoro, simulazione pellicola su Velvia, F/8 e via!
Con quasi 180000 passi e più di cento chilometri nelle gambe, questa vacanza a Baska non si può certo dire che sia stata all'insegna del poltrire e del cuocere sotto al sole della Croazia. Ma questo non significa assolutamente che non sia stata più che positiva, anzi, tutt'altro.
Ogni passo, ogni kilometro, ogni maledizione tirata arrancando in salita sotto il sole sono serviti. Sono serviti per vedere un tramonto magnifico, un mare di un blu che non avevo mai visto, un panorama da togliere il fiato, un luogo che il fiato lo toglieva letteralmente (con un vento incredibile), una birra nel posto più spartano in cui si possa prendere una birra (ma forse anche il migliore) e tante, tante altre cose.
Qualche giorno fa, mentre ero in ufficio, è arrivata la pausa caffè e parlando con i colleghi del più e del meno ad un certo punto è uscita una frase tipo: “si ma se sono del tutto a posto non li prendiamo”.
Non è la prima volta che fotografo una rosa, ma probabilmente questa è quella più bella che mi sia mai capitato di fotografare.
In questa calda serata di Luglio, il caldo sembra aver risparmiato una rosa del giardino e visto che ormai è sera ed il sole è quasi tramontato, credo che risparmierà anche me: dovrei riuscire a non sentirmi in forno mentre scatto questa fotografia.
Questa mattina dopo tanto tempo (credo più di un anno) ho tolto dal garage la mountain bike: non so esattamente quale sia stata la molla che mi è scattata in testa, ma mentre stavo guidando ho visto un ciclista (come ne vedo ogni giorno) e mi sono detto: “bici, bella idea”.Essere un ciclista della domenica, o meglio un pessimo ciclista della domenica, offre un grande vantaggio: non vai mai forte a sufficienza da non avere tempo di guardarti in giro.
Sono sempre stato piuttosto diffidente rispetto ad instagram, nel senso che l'ho sempre considerato un po' il "bassofondo" della fotografia, ma come per ogni cosa l'ignoranza è fonte di incomprensioni: la mia recente registrazione ad instagram mi ha portato a cambiare opinione su questo social. Scegliendo bene chi seguire è possibile veramente vedere immagini di un certo livello oltre che trovare spunti e idee interessanti. E' proprio da un'immagine trovata su Instagram del disgelo dei Laghi Gemelli che mi è arrivata l'idea per un'uscita: i Laghetti di Ponteranica, sul Monte Avaro.
Quando si fotografa un pollo (o una gallina) in un prato, per quanto la scena possa essere vagamente "mistica", non è che ci si possa mettere sopra qualche grande ragionamento in fase di commento. In ogni caso, mentre scattavo questa immagine, mi si è riaperto un cassettino della memoria che non avevo toccato da anni: il contenuto è un ricordo, perfettamente inutile, di un giorno al liceo.
La lensball è un oggetto che fino a 10 giorni fa non conoscevo: non solo non ne avevo mai sentito parlare, ma non avevo nemmeno mai visto foto realizzate con questo simpatico oggetto.
Questa lensball è una semplicissima sfera di vetro ottico, che per le proprietà della fisica ottica va a riflettere, capovolgendole, le immagini che le passano attraverso. Inoltre, grazie alla sua forma, aggiunge una piacevolissima distorsione nei riflessi che crea.
In un anno di solito ci sono 2/3 giorni in cui le condizioni meteo fanno in modo che ovunque punti l'obiettivo trovi una fotografia. Beh credo che oggi sia uno di quei giorni. Spostandomi da una sede all'altra di lavoro sono passato da Valpiana (frazione di Serina - BG) e letteralmente accostando l'auto a bordo strada e puntando la Fujifilm che fortunatamente porto sempre con me ho potuto scattare quest'immagine.
Ormai è ufficiale, mi sono innamorato della Luna: da fotografare è un po' un incubo, ma da vedere è sempre meravigliosa, non stanca mai. Anche ieri ho tentato di fotografarla (giorno di eclissi) ma una serie di sfortune ed errori mi ha portato ad una fotografia decisamente mediocre e piena di problemi (comunque disponibile sotto).
Le albe sono tutte diverse, quasi sempre è una fortuna, qualche volta beh... Un po' meno.
Ieri sono rimasto assolutamente colpito da una vista che mi si è presentata davanti agli occhi andando al lavoro: in questo periodo di prolungato bel tempo le albe sono spesso veramente belle ed il fatto che siano così da tanti giorni porta a guardarle con occhi diversi.
Ho la netta sensazione che questa immagine sia una di quelle che piace davvero tanto a me ma che non dica molto a chi la guarda (anche se spero non sia così). Sono uscito con l'intenzione di fotografare "il vento" e sono tornato con uno scatto che mostra un'interazione tra vento e luce: a Valpiana tutto è possibile!
Volevo una fotografia di Bergamo con la nebbia al tramonto: tutto perfetto, nebbia a parte
Le previsioni parlavano chiaro, o meglio, hanno iniziato a parlar chiaro dopo aver imparato a decodificare i bollettini meteo aeroportuali, visto che "TAF LIME 271100Z 2712/2812 VRB05KT 7000 SCT010 BECMG 2716/2718 0600 FG BKN003 BEMCG 2808/2810 6000 NSC" più che una previsione sembra il codice fiscale di uno che viene da Saturno.
Si può essere credenti e si può non esserlo, ma le emozioni sono emozioni: vedere una fiaccolata scendere da una montagna e dirigersi in Chiesa come a voler accompagnare il piccolo Gesù bambino nella sua discesa dal cielo, in una magnifica serata di Luna, piena tocca il cuore.
Per l'utilizzo delle immagini presenti su questo sito, chiedo cortesemente di scrivermi un'email
Sostieni il sito